Se stai cercando di capire quali competenze sono indispensabili per lo sviluppo sostenibile della tua azienda, hai probabilmente già intuito una cosa fondamentale: ciò che vedi potrebbe non essere tutto quello che hai a disposizione. Le competenze in azienda sono come la vegetazione di un giardino: ciò che si manifesta allo sguardo– alberi, fiori, prati, cespugli e magari qualche rovo– rappresenta solo la parte evidente di un ecosistema molto più ricco. Sotto terra ci sono le radici e tante altre risorse preziose che, al buio e nel silenzio, alimentano la vitalità dell’intero ecosistema e gli permettono di sopravvivere e crescere. Risorse che, pur essendoci e generando già valore, attendono di essere viste e coltivate per esprimere tutto il loro potenziale e generare un valore ancora più grande e duraturo.
Quando le competenze che ti servono sono già in azienda: un caso pratico
Francesca e Stefano sono titolari di una piccola azienda che produce arredamento custom. Dopo un periodo di relativa stabilità, decidono di lanciare una nuova linea di prodotti sostenibili, progettati per piccoli spazi abitativi. L’idea è valida, ma il progetto fatica a decollare: i reparti coinvolti lavorano a silos, mancano tempi chiari e le riunioni si moltiplicano senza portare decisioni concrete.
Dopo essersi confrontati con una consulente d’impresa, Franscesca e Stefano decidono di avviare una mappatura interna delle competenze per capire come riorganizzare meglio il team.
E qui arriva la sorpresa: durante i colloqui individuali, emerge che Chiara, assistente di direzione, ha una forte attitudine e un’esperienza pregressa – mai valorizzata in azienda – nella gestione e nel coordinamento di progetti complessi.
Chiara aveva lavorato, prima di entrare in azienda, in una ONG dove coordinava attività e team in più Paesi. Una competenza che, nella routine quotidiana dell’assistenza alla direzione, era rimasta invisibile.
Francesca e Stefano le affidano allora il coordinamento del team cross-funzionale per il lancio del nuovo prodotto. In poche settimane Chiara struttura un piano, chiarisce i ruoli, semplifica la comunicazione interna e accelera i tempi di risposta. Il progetto, che sembrava in stallo, riprende slancio.
Il risultato? Un lancio avvenuto nei tempi previsti, con un forte coinvolgimento interno e una nuova consapevolezza: a volte, le risorse più preziose sono già in casa. Serve solo guardarci con occhi nuovi.
Definisci le competenze che ti servono per individuare meglio quelle che hai
Per capire davvero quali competenze hai a disposizione in azienda, è fondamentale: partire da ciò che ti serve per raggiungere i tuoi obiettivi. Definisci gli obiettivi che vuoi raggiungere nel breve e medio periodo:
- Valuta con precisione di quali competenze hai bisogno per perseguire quegli obiettivi
- Confronta le competenze necessarie al raggiungimento degli obiettivi prefissati con quelle disponibili nel tuo team.
- Individua con chiarezza le competenze che devono essere potenziate e quelle che mancando del tutto
Solo così puoi fare un’analisi lucida e mirata.
Invertire il processo – cioè andare ad individuare le competenze già presenti in azienda, prima ancora di avere definito gli obiettivi aziendali, potrebbe condizionare la tua visione, limitandoti a ciò che esiste e impedendoti di considerare nuove opportunità o percorsi alternativi.
In altre parole, ti farebbe adattare gli obiettivi alle risorse disponibili, invece di costruire le risorse giuste per realizzare la tua visione.
Nel fare questo confronto tra le competenze che ti servono e quelle che hai, non fermarti a ciò che è visibile in superficie: scava sotto terra per scoprire talenti nascosti e risorse ancora inutilizzate.
Il terreno fertile: talenti nascosti e risorse inutilizzate
In ogni PMI esistono competenze che non sempre emergono a un primo sguardo. Possono essere abilità relazionali, intuitive, organizzative o creative che le persone possiedono, inconsapevolmente utilizzano, ma che nessuno finora ha davvero valorizzato. Magari hai già persone nel tuo team con queste capacità. Persone che aspettano solo di essere viste “sotto la superficie” per esprimersi nella loro interezza e permettere all’azienda di crescere in modo sostenibile. Per capire quali competenze puoi sviluppare internamente e quali devi cercare fuori è importante fare un’analisi approfondita e strutturata. In gergo manageriale si dice che è necessario “mappare le competenze”.
Come fare una mappatura delle competenze in azienda
Per cominciare è necessario creare un glossario delle competenze, dove per ogni competenza si definisce il significato della stessa. Può essere conveniente distinguere le competenze tecniche o specialistiche dalle così dette competenze trasversali, ovvero quelle competenze che vengono impiegate a prescindere dal ruolo. Questo glossario deve essere specifico per la tua azienda e definire chiaramente ogni competenza in termini pratici, descrivendo cosa significa concretamente padroneggiarla. Questo vale anche per le competenze trasversali, che è vero che hanno un significato più oggettivo – empatia è empatia in ogni caso, così come l’ascolto o la comunicazione in generale – ma possono comunque essere declinate in base al contesto e alla cultura aziendale. Questo lavoro sarà molto utile per mappare le competenze delle persone che sono già in azienda, ma anche per rendere più mirati ed efficaci i processi di ricerca e selezione di nuove persone.
Una volta definito il glossario delle competenze specifico per la tua azienda:
- Procedi con la mappatura individuale delle competenze. Questa fase consiste nel valutare ogni persona rispetto alle competenze del glossario, attraverso interviste mirate, questionari di autovalutazione e feedback da parte di responsabili e colleghi.
- Usa strumenti quantitativi e qualitativi per misurare il livello di ogni competenza in ciascun collaboratore.
- Crea una matrice delle competenze, che evidenzi chiaramente punti di forza e aree di miglioramento per ogni singola persona, team, reparto.
Questa mappatura dettagliata ti permette di vedere chiaramente quali risorse interne sono già presenti e pronte per essere valorizzate, e quali competenze invece mancano completamente
Quando investire all’interno e quando guardare all’esterno?
Una volta che hai chiaro quali competenze possiedi già in azienda e quali ti mancano, potresti chiederti se convenga investire nella formazione interna oppure cercare nuove risorse all’esterno.
A guidarti saranno sempre gli obiettivi aziendali che ti sei posto o posta. Una volta che hai degli obiettivi a breve, medio e, contesto permettendo più a lungo termine andrai a valutare:
- Se la competenza è urgente o altamente specialistica, probabilmente sarà più efficace cercarla fuori.
- Se invece hai tempo a disposizione, e si tratta di competenze trasversali o manageriali – le cosiddette soft skill, come quelle relazionali, organizzative o legate all’innovazione – allora investire internamente può rivelarsi la scelta migliore. Si tratta infatti di abilità che tutti possiedono in una certa misura e che possono essere sviluppate, dato che le utilizziamo ogni giorno, spesso inconsapevolmente, in vari ambiti della nostra vita: comunicare, risolvere problemi, immaginare e mettere in atto soluzioni creative sono cose che riguardano la nostra quotidianità oltre le ore di lavoro.
Investire nella crescita interna significa non solo far evolvere le competenze delle persone che già fanno parte della tua organizzazione, ma anche coltivare un ambiente fertile in cui possano mettere radici solide e crescere nel tempo – per un futuro sostenibile.
Occhio ai segnali che ti indicano di guardare fuori
Nel valutare se sviluppare le competenze internamente o cercarle fuori, ci sono segnali hai quali è importante prestare attenzione:
- Hai la sensazione di non progredire, di girare sempre sugli stessi schemi e idee.
- I problemi ricorrenti rimangono irrisolti nonostante gli sforzi interni.
- Il mercato sta cambiando rapidamente e ti serve una prospettiva fresca e diversa.
In tutti questi casi, la scelta di inserire competenze esterne – magari anche temporaneamente – può essere la soluzione giusta.
Non solo competenze tecniche: lo sviluppo sostenibile ha bisogno di competenze trasversali
Le competenze tecniche sono importanti, ma non bastano. Per una crescita davvero sostenibile devi guardare anche alle capacità trasversali o competenze manageriali come la leadership adattiva, il lavoro di team, la visione strategica, la capacità d’innovazione, ecc… Queste qualità possono essere sviluppate all’interno della tua azienda, ma spesso richiedono di supporto esterno per poter emergere in modo determinante. Il coaching è uno strumento molto efficace per facilitare lo sviluppo di questo tipo di competenze.
In conclusione
Definire obiettivi di sviluppo chiari ed essere consapevoli delle competenze che hai già in azienda è il primo passo per una valutazione “lucida” delle competenze che ti servono per far crescere la tua azienda in modo sostenibile.
Conoscere le competenze presenti ti permette di valorizzarle al meglio; riconoscere ciò che manca ti aiuta a orientare la ricerca in modo mirato.
Il segreto della crescita sostenibile sta proprio qui: trovare il giusto equilibrio tra l’investimento sulle risorse interne e l’integrazione di competenze esterne che possono fare la differenza.
Quando questo processo è guidato da una visione chiara – di dove sei, dove vuoi andare e con chi vuoi fare questo percorso – la tua azienda diventa davvero capace di evolversi in modo sostenibile.
E proprio di cosa significa avere una visione chiara e come costruirla in modo concreto parleremo nel prossimo articolo.
Photo credits: Het Suthar | Unsplash.